7 nov 2011

Cern

Già, sto seguendo da tempo le ricerche del Cern. Sono molto interessato alla cosa e tutto ciò non mi stupisce affatto. L'unico limite è nella mente e nelle convinzioni dell'uomo. L'energia non ha limiti, come i pensieri.
In ogni modo, come ho scritto tempo fa, l'uomo di oggi, soprattutto l'uomo di oggi, non lo reputo in grado di avventurarsi così in profondità nell'energia. Pochi, infatti, sono quelli che studiano l'energia per il bene collettivo e per il progresso sociale dell'uomo e, molti, purtroppo, sono quelli che la studiano per propri rendiconti personali. Pochi sono quelli che guardano all'universo e a qualcosa di più ampio e troppi sono quelli che guardano alle loro tasche dentro il loro piccolo cesso. Reputo che tutto ciò porti a grandi sconvolgimenti. Ho scritto tempo fa una cosa legata alla ricerca avventata e pressapochistica dell'uomo e alle sue conseguenze: "Un nuovo grande e gioioso inizio non giunge se non con una imminente grande e dolorosa fine".
Indubbiamente un passo evolutivo che, se portato avanti con saggezza, di cui non disponiamo, potrebbe davvero portare ad un passo evolutivo notevole, forse quello di cui parlavano i Maya ed altre civiltà.
Insomma, come possiamo pensare di poter gestire tale energia, se non riusciamo a gestire i mercati? Non riusciamo, sul nostro piccolo pianeta, a progredire socialmente tra di noi? A debellare malattie, guerre e povertà? Povertà generata da noi stessi.
In Grecia, per esempio, per via della crisi (notate che la crisi la descrivono come fosse un virus, una entità viva con propria volontà di colpire) dicevo... per via della crisi la Roche, nota azienda farmaceutica, ha smesso di distribuire i farmici negli ospedali.
C'è gente che muore per via di qualcuno.
E noi pensiamo di poter gestire una simile energia? Mi vien da ridere.
Come ho detto lo possono fare solo poche menti geniali, ma come ci ha insegnato la storia, le menti geniali, vengono soffocate dal business e dal mero guadagno, trasformando il bene in male. Vedi bomba atomica e relative conseguenze.
Il Cern, secondo me, ci porterà su un abisso che difficilmente riusciremo ad evitare. Mi auguro che, vista la pericolosità di certi esperimenti, si seguano le giuste direttive di sicurezza non badando al guadagno.
Pensate solo alle varie centrali energetiche che, negli anni passati, hanno subito tagli ai sistemi di sicurezza.
Pazzesco!
Mi piace pensare però, come nel film di star trek, che qualcuno ci stia osservando e valutando.
Nel film di Star Trek, si ipotizzava infatti che, nel momento in cui l'uomo avesse scoperto i viaggi a velocità della luce, quel qualcuno (erano i vulcaniani nel film) si sarebbe fatto vivo per indicarci la giusta strada prima dell'autodistruzione.
Chissà...
In ogni modo è un passo evolutivo che spero possa portare prosperità per tutta l'umanità.
C'è da dire anche un'altra cosa che condivido fortemente con il premio Nobel Margherita Hack. Forse, certe distanze da certe energie, sono da rispettare, perché potrebbero distruggerci. Lo stesso vale per le conseguenze di certe ricerche.
Certe energie potrebbero farci varcare i limiti del nostro pianeta e oltre, ma, in tale modo, si infrangerebbero le distanze "universali" tra i vari esseri viventi nella miriadi di galassie ancora sconosciute. Dunque, forse, ben vengano queste distanze. Se noi stessi abbiamo distrutto intere civiltà, indiani d'America, aborigeni ecc ecc, come possiamo credere di poter avvicinarci ad altre civiltà senza entrare in conflitto e come possiamo pensare che, se qualcuno arriva da lontano, non ci veda come aborigeni o indiani d'America?
Insomma, certe distanze, forse, è meglio che, per ora, rimangano tali.
Si alla ricerca, ma solo sotto l'occhio della scienza e non della fantademenza delle applicazioni militare e del business polito/potere.
Ricordo a tutti e, se non lo sapete, documentatevi, che il Cern è un super acceleratore di particelle e, come tale, è uno strumento di "creazione". Infatti l'atto delle collisioni protoniche ad altissima energia può creare dei piccolissimi buchi neri ed altri pericoli fisici non ancora conosciuti. Siamo dei bimbi nell'universo. Dunque si
può dire che forse non sono stati considerati questi pericoli, la possibilità che queste particelle entrino in una traiettoria di crescita esponenziale, come una bomba praticamente inarrestabile.
Tutto ciò potrebbe portare a generare un buco nero progressivo. Di cui nessuno si accorge ma, ad un certo punto, ci si ritroverebbe a non poterlo più fermare. Ci sono stati anche dei ricorsi contro gli esperimenti del Cern, alcuni scienziati temono questi esperimenti e, vedendo quello che è successo con le varie centrali nucleari, non starei molto tranquillo.
Vedremo come finirà...
Ciao a tutti!

Roby One Kenoby

5 nov 2011

E' morto Steve Jobs...

«Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano»

Sono pienamente d’accordo. Tutti e dico, TUTTI, dovrebbero solo
inchinarsi davanti a lui e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto
per la comunità. Perché i prodotti Apple, per la loro innovazione,
sono diventati anche un fenomeno sociale in grado di cambiare la vita
di tutti. Inoltre, proprio grazie alle continue innovazioni, molte
altre ditte, pur copiando spudoratamente, hanno potuto avere dei
guadagni e migliorare la propria qualità, consentendo a noi tutti, di
usufruire di nuove tecnologie a prezzi accessibili.
Ricordo a tutti che anche Ubuntu, anche se free, altro non è che una
copia dell’Os X di Apple.
Tutto quello che ci circonda è stato plasmato (copiato) secondo le
innovazioni Apple. Estetica, funzionalità, tecnologia, velocità,
facilità d’uso. Symbian, Windows mobile, Android, tutte interfacce per
cellulari rifatte a regola d’arte copiando l’interfatccia, ancora
insuperata, dell’Iphone. Tanto per parlare di qualcosa di moda.
Con il grande Steve muore anche la passione e spero che la Apple non
faccia la fine di Amiga.
Amiga è morto nel momento in cui commerciali incompetenti e legati
solo ai vili numeri hanno preso in mano la situazione bloccando la
passione e il genio dei tecnici che innovavano ma costavano. E di
fatti, la morte di Amiga inizia nel momento in cui il gruppo di
creativi tecnologici, fondatori della prima scheda madre Amiga, se ne
andarono via stufi delle continue limitazioni economiche e dei
continui tagli alle loro idee. Spero che in Apple non si ripeta questo
enorme errore. Steve aveva un’Amiga e, nelle interviste dei tempi
andati (Commodore gazette) ha sempre detto che si trattava di un
computer innovativo che amava usare e che, anche se si trattava di
concorrenza, era molto dispiaciuto per come “una tecnologia così
innovativa sarebbe sparita dal mondo informatico”.
Per molti Amighisti, Apple, è stata la piattaforma su cui emigrare
dopo il fallimento di Amiga.
Staremo a vedere se finiremo nella noia informatica (Microsoft) o se
Apple riuscirà a continuare sulla strada che voleva percorrere Steve
Jobs. (IL FUTURO OGGI)

«Apple ha perso un genio creativo e visionario e il mondo ha perso un formidabile essere umano»